Legambiente denuncia cartelli trivellati da colpi di fucile in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide.

  

Legambiente denuncia cartelli trivellati da colpi di fucile in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide.
“E’ necessario difendere e tutelare la nostra Riserva Naturale e combattere il bracconaggio selvaggio".

Il 4 febbraio scorso, in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide tenutasi a Margherita di Savoia presso la Riserva Naturale della Salina di Margherita di Savoia, recandoci presso l’area denominata Aloisa con i numerosi visitatori presenti per la giornata, ci siamo trovati di fronte ad una scena alquanto particolare e paradossale per un’area naturalistica protetta istituita per tutelare le specie avifaunistiche contro il bracconaggio selvaggio. Proprio all’entrata dell’aria naturalistica, infatti, un paio di cartelli stradali erano trivellati di colpi di fucile, sintomo che ad oggi l’area è sede di una forte attività di bracconaggio illegale.

Un’area di prestigio quale la Riserva Naturale della Salina di Margherita di Savoia ha la necessità di vedere tutelate le specie avifaunistiche che scelgono il nostro territorio per svernare e/o riprodursi, soprattutto se a rischio estinzione.

Non è certamente piacevole dover spiegare ai visitatori che scelgono di scoprire questo “paradiso” naturalistico che dal 1977, data d’istituzione della Riserva Naturale, ad oggi c’è chi ancora non comprende che in quelle aree è illegale cacciare. Certamente non è d’aiuto la vicina Zapponeta dove annualmente i cacciatori si radunano nella riserva di caccia “Zarattini”. Aree attigue che non possono coesistere in uno stesso territorio.

Sicuramente i Carabinieri Forestali, preposti al controllo della Riserva Naturale Statale di Margherita di Savoia, non possono con poche unità e da soli controllare un’area di 3800 ettari, ma è necessario dotarsi di strumenti tecnologici per monitorare costantemente queste aree e precludere ogni tipi di azione illegale che danneggia questo importantissimo habitat naturale patrimonio territoriale.

Allo stesso tempo però non è accettabile che da anni ed in assoluto silenzio sia concesso, sapendo e non parlando e/o intervenendo, entrare in queste aree protette non solo per cacciare ma anche per la pesca abusiva.

Ci auspichiamo che tutto il territorio condanni queste attività e che si possano attivare azioni di sensibilizzazione e prevenzione. Noi, come sempre, ci mettiamo a disposizione degli organi competenti e delle istituzioni.


















COMUNICATO STAMPA 

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